Alcune domande sui Subwoofer e la fase
In questa rubrica vi propongo, alcune discussioni più interessanti, prese dal forum per chiarire le idee su alcuni concetti su fatti pratici…
ARGOMENTO: SUBWOOFER
da: ZIP SP 3
Ciao volevo che mi aiutaste a capire meglio le cose nel campo dell’HI-FI CAR,per questo vi farò qualche domanda specifica su cose dove non ho capito proprio niente!!!!
1) Per avere un effetto stereo devo per forza avere un subwoofer con doppia bobina e un amplificatore stereofonico?
2)Come posso trasformare un woofer in un subwoofer?
3)Che cosa sono i canali dell’amplificatore e quanti devono essere?
risponde: madforsound
Inizio a risponderti domanda per domanda, senza ovviamente eentrare troppo nel tecnico che potresti capire soltanto con un’ottima preparazione in materia:
1)Il subwoofer si occupa delle frequenze ultrabasse (di solito dai 20 a circa 80 hertz, ma nessuno vieta di utilizzarlo fino a 100 – 120 Hertz). Sugli attuali supporti, “CD” in particolare, non è attualmente riscontrata la separazione stereo tra i due canali fino a 65-70 Hz. Per questo motivo non conviene pilotare un sub con un segnale stereofonico che è perfettamente identico tra i due canali. Conviene invece pilotare il subwoofer o con un ampli monofonico oppure con uno stereo, ma con i canali pilotati a ponte. Ovviamente non è quindi necessario che l’altoparlante sia doppia bobina.
2) Spesso le caratteristiche tecniche di woofer e subwoofer ne consentono l’impiego ad entrambi come sub (salvo rare eccezioni). L’importante è conoscere i parametri dell’altoparlante per valutarne l’impiego migliore (free air, cassa chiusa, cassa reflex, carico simmetrico ecc.). Una volta individuato l’impiego migliore, si deve realizzare la cassa (nel caso di impieghi in box), progettandola in base ai parametri di Thiele&Small. Una volta seguita questa trafila, bisogna solo fare dei piccoli aggiustamenti “ad orecchio” ed i risultati possono essere più che soddisfacenti.
3) Esistono ampli ad 1, 2, 3, 4, 5, 6 ed anche ad otto canali. La quantità minima per un buon impianto è 3. Due canali da inviare al fronte anteriore (dx e sx), il terzo da utilizzare sul sub. In questo caso può anche essere un due canali a ponte. Quindi, ricapitolando, potresti avere anche un solo ampli a 4 canali che si occupa di tutto (2 canali front, due canali a ponte sul sub). L’ideale però, secondo me è quello di avere sempre ampli separati (uno per il front, uno per il sub).
ARGOMENTO: SUBWOOFER collegamenti e watt RMS
da:MasterMosquito
Grazie a tutti i lettori che saranno cosi gentili da rispondermi… io ho un sub da 12″ con due bobine da 4 OHM da 300 Watt RMS pero nelle istruzioni c’è scritto che il sub supporta 600 Watt RMS totali… Io volevo sapere se lo collego in parallelo devo dargli 300 o 600 Watt Rms? E Perchè?
Grazie Ancora
risponde:Madforsound
Ciao MasterMosquito,
i collegamenti serie o parallelo determinano l’impedenza vista dall’amplificatore. Nel tuo caso, le bobine in parallelo fanno vedere all’ampli un’impedenza di 2 ohm, mentre in serie ne farebbero vedere 8. Ma questo forse già lo sai. In termini di watt accettati dalle due bobine, potresti pilotarle con 600 watt nella configurazione parallelo che hai scelto (poichè la potenza in uscita dall’ampli si dimezza tra le due bobine, quindi 300 watt ciascuna).
Nella configurazione stereo (una bobina al canale dx, una al canale sx) potresti tranquillamente pilotarlo con un ampli 300X2 RMS.
Nella configurazione in serie, quindi ad 8 ohm, devi tener presente che ad ogni raddoppio di impedenza (ad es. 2 – 4 – 8) corrisponde un dimezzamento della potenza in uscita dall’ampli (quindi, p.es., 400 watt a ponte su 2 ohm, 200 watt a ponte su 4 ohm, 100 watt a ponte su 8 ohm).
Un altro consiglio: prima di collegare il sub con le bobine in parallelo, controlla prima che il tuo ampli sia stabile ad 1 ohm stereo ed a 2 ohm a ponte. Altrimenti ti conviene pilotare le bobine in stereo.
ARGOMENTO: SUBWOOFER sub senza box e fase
da: di Fabio
Ho montato il mio sub 2000 watt di picco 1000 watt in rms con un amplificatore dell’audio system da 1200 watt rms…. la sorgente è un alpine 9855,che è l’ultimo modello…..il sub è ancora senza cassa, voglio sapere perchè si sente poco e quando alzo si sente male…. perchè??? rispondete grazie
risponde: Madforsound
Ah, ecco spiegato il motivo del brutto suono del sub!!!
Se ho ben capito hai collegato l’ampli ad un sub che stà suonando in aria libera o giù di lì. Quel sub, così montato, non ti darà mai soddisfazione! Innanzitutto mettilo in una cassa accuratamente progettata e realizzata in base ai parametri di Thiele&Small.
Imposta bene il taglio passabasso (o sulla 9855 o sull’ampli F2-500)
gioca un pò con la fase (puoi farlo dalla sorgente) fino a trovare la risposta migliore e poi chiedi consiglio quando trovi qualche intoppo.
Facci sapere.
risponde: di Fabio
cos’è la fase,scusa ma non lo so, dimmi un pò tu!!!!!!!
risponde: Madforsound
Ciao di fabio,
la mia precedente risposta era un po’ affrettata poichè l’ho inserita ad un orario sconsiderato poichè ero al lavoro. Adesso ho un po’ più di tempo e posso risponderti meglio, quindi mettiti pure comodo che ti spiego!
Gli altoparlanti (“trasduttori” se volessimo usare termini più professionali) hanno la caratteristica fisica di avere ognuno una sua MMS. l’MMS corrisponde al peso della massa mobile dell’altoparlante ed è costituita dalla bobina avvolta su un centratore, dalla membrana (a cono o a cupola) e dal peso aggiunto dalla resistenza delle sospensioni (il cerchio esterno in gomma, per intenderci).
Siccome questo peso agisce in modo anche notevolmente diverso sulla risposta dell’altoparlante, risulta quindi impossibile che un altoparlante (definito altoparlante ideale) da solo riesca a coprire tutte le frequenze comprese tra 20 e 20.000 Hz (banda audio percepibile dall’orecchio umano), poichè esso dovrebbe contemporaneamente essere capace di fare in un secondo da 20 a 20.000 oscillazioni. Per questo motivo, per coprire tutta la banda audio si utilizzano trasduttori con diverse masse mobili. I più comuni sono divisi in 4 categorie: Subwoofer – woofer – midrange – tweeter. Essi coprono rispettivamente le frequenze ultrabasse – basse – medie – alte. Questo capita poichè nella suddivisione delle 4 bande principali, ogni altoparlante riesce ad effettuare un numero di oscillazioni al secondo, tali da riuscire ad emettere quel determinato range di frequenze (anche in modo più dettagliato).
Finora hai letto soltanto l’introduzione!!!
A fare da contraltare a quanto anzidetto, c’è la caratteristica tipica di ogni altoparlante di avere la propria escursione , che aumeta al diminuire della frequenza (un sub ha sempre più escursione di un midrange) e quindi diminuisce all’aumentare della frequenza.
Per questa caratteristica, mentre un subwoofer muove una enorme quantità di aria, un tweeter non ne muove affatto. Qeusto perchè un tweeter per poter essere in grado di effettuare 20.000 escursioni al secondo, deve avere una velocità impressionante, che perderebbe automaticamente se la sua cupola si muovesse troppo.
Siamo quindi arrivati al concetto “escursione”.
Più si abbassa la frequenza riprodotta e più la membrana dell’altoparlante si muove in avanti e indietro. C’è però una strettissima relazione tra quello che succede davanti al cono e quello che succede dietro. Per questo motivo le due emissioni devono riprodursi in modo che l’una sia separata dall’altra.
Questo perchè quando una membrana si muove, provoca una compressione dell’aria che si trova davanti ed una rarefazione di quella che si trova dietro. Se il sub emettesse in aria libera, l’aria compressa dalla parte anteriore del cono verrebbe risucchiata da quella rarefatta della parte posteriore e quindi il risultato di questa condizione sarebbe nullo (cortocircuito acustico).
Per questa ragione, più si scende di frequenza, più bisogna tassativamente dividere l’emissione anteriore da quella posteriore.
Per raggiungere questo risultato si utilizzano molte soluzioni. Dal sub montato a pianale (è il pianale stesso a dividere le emissioni, mentre il portabagagli diventa il suo volume di carico), al montaggio in cassa che, almeno a mio parere, rappresenta la migliore soluzione. Il montaggio in cassa, oltre a quanto sopra descritto, permette molte altre soluzioni positive. Tra queste le più importanti sono: possibilità di variare a piacimento la risposta del sub, ottenere una buona velocità di risposta, modificare la frequenza di risonanza del sistema e, ultima ma non meno importante, aumetare drasticamente il valore di pressione sonora raggiungibile.
Diventa quindi questo il motivo per cui ti ho consigliato di montare il tuo subwoofer in cassa. Questo perchè è uno dei pochi modi a tua disposizione per evitare il cortocircuito acustico e per migliorare in maniera eccezionale il rendimento di tutto il sistema.
Per quanto riguarda la fase, ti posso dire che c’è una ntta differenza tra la fase elettrica (ottenuta collegando il positivo dell’ampli al positivo dell’a/p e quindi anche i rispettivi negativi tra di loro) e la fase acustica. La frequenza e la pendenza del taglio passabasso che bisogna applicare al sub introducono un’alterazione della fase, se non addirittura una rotazione intera (controfase = 180°) per cui mentre l’a/p è collegato in fase elettrica, stà emettendo con la fase acustica invertita. Per ripristinare il giusto rapporto tra la fase elettrica e la fase acustica non bisogna far altro che invertire i collegamenti del sub (e quindi + con – e – con più) per ottenere la giusta fase assoluta.
Beh, se sei arrivato a leggere fin qui senza disconnetterti ed accenderti una sigaretta, penso che qualcosa tu l’abbia capita!
Ti saluto…
Ciao…