10-11-2010, 05:17
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10-11-2010, 08:04
strumenti di casa???.... bè con un frigo, un micro onde, un forno penso di no.... prova[]
10-11-2010, 08:41
Pinza amperometrica e tester digitale e entrambi "true rms" con funzione peak-hold.
metti l'impianto al max (occhio! al massimo non vuol dire volume sorgente a fine corsa e gain degli ampli alle stelle!!)
1- Pinza sul "positivo" (anche se prendi il "negativo" non fa nulla, hai il - davanti. Che poi non c'è neanche distinzione tra + e - perche siamo in AC e non in DC, la distinzione sta nella fase dell'AP) del cavo di potenza (per i piu ignoranti è il cavo ampli-ap) e rilevi il valore del picco in Ampere.
2 - Tester in AC con i puntali sulla morsettiera che porta i cavi di potenza al sub e ottieni il valore del picco in Volt.
Moltiplichi VxI e ottieni Watt rms.
metti l'impianto al max (occhio! al massimo non vuol dire volume sorgente a fine corsa e gain degli ampli alle stelle!!)
1- Pinza sul "positivo" (anche se prendi il "negativo" non fa nulla, hai il - davanti. Che poi non c'è neanche distinzione tra + e - perche siamo in AC e non in DC, la distinzione sta nella fase dell'AP) del cavo di potenza (per i piu ignoranti è il cavo ampli-ap) e rilevi il valore del picco in Ampere.
2 - Tester in AC con i puntali sulla morsettiera che porta i cavi di potenza al sub e ottieni il valore del picco in Volt.
Moltiplichi VxI e ottieni Watt rms.
10-11-2010, 10:01
.....watt rms ad X ohm "reali" facendo V/I.
Non sarebbe finita qui, ma per misure orientative va bene cosi.
[]
Non sarebbe finita qui, ma per misure orientative va bene cosi.
[]
10-11-2010, 20:34
Moltiplichi VxI e ottieni Watt rms. |
magari fosse così semplice... purtroppo non è così...
c'è in gioco un altro fattore fondamentale, che influisce in maniera assoluta su VxI. E' un discorso molto lungo.
Anche orientativamente sconsiglio di fare VxI per evitare di prendere fischi per fiaschi....
Al massimo farei VxI solo ed esclusivamente burpando ad fb, dove la bobina assume un carico puramente resistivo.
11-11-2010, 00:04
Hertz89 ha scritto:
magari fosse così semplice... purtroppo non è così... c'è in gioco un altro fattore fondamentale, che influisce in maniera assoluta su VxI. E' un discorso molto lungo. Anche orientativamente sconsiglio di fare VxI per evitare di prendere fischi per fiaschi.... Al massimo farei VxI solo ed esclusivamente burpando ad fb, dove la bobina assume un carico puramente resistivo. |
11-11-2010, 00:14
ma la cosa la vedo un pò difficile! cm ho capito da hertz ci sono tanti fattori da considerare, anche i watt che dichiarano le case fidate ( non quelle che producono giocattoli) non sono mai veritieri 100 %, a casa è difficile fare misurazioni così precise, es. un tester per quanto buono sia avrà sempre il suo margine di errore più o meno grande.
11-11-2010, 00:30
Rileggevo il primo post.
L'utente chiede se l'ampli butta fuori il tanto che dichiara.
Il ragionamento di marco206 e lucianoHertzsupermoderatoremegagalattico non fa una piega.
Io avevo inteso "modo per misurare quanto l'ampli sta erogando in quell'istante!".
Certo per vedere se c'è congruenza tra W dichiarati e W reali occorre sapere impedenza REALE di lavoro dell'ampli in quel dato momento e ipotizzare che l'ap sia un carico resistivo puro. Ma ciò in regime musicale non è possibile perche appunto l'impedenza varia in funzione della frequenza.
Occorre quindi rendere stabile la frequenza, rendendo stabile conseguentemente l'impedenza. Ma ciò non è sufficente. Occorre che l'Ap sia considerato un carico resistivo puro e ciò è reso possibile solo a FB.
quindi vedi bene che il processo non è semplice.
L'utente chiede se l'ampli butta fuori il tanto che dichiara.
Il ragionamento di marco206 e lucianoHertzsupermoderatoremegagalattico non fa una piega.
Io avevo inteso "modo per misurare quanto l'ampli sta erogando in quell'istante!".
Certo per vedere se c'è congruenza tra W dichiarati e W reali occorre sapere impedenza REALE di lavoro dell'ampli in quel dato momento e ipotizzare che l'ap sia un carico resistivo puro. Ma ciò in regime musicale non è possibile perche appunto l'impedenza varia in funzione della frequenza.
Occorre quindi rendere stabile la frequenza, rendendo stabile conseguentemente l'impedenza. Ma ciò non è sufficente. Occorre che l'Ap sia considerato un carico resistivo puro e ciò è reso possibile solo a FB.
quindi vedi bene che il processo non è semplice.
11-11-2010, 01:29
ecco, ora iniziamo ad ingranare[].... cerco di spiegarlo in un discorso abbastanza compatto...
Il segnale musicale altro non è che corrente alternata.... avete mai sentito parlare dello sfasamento tensione-corrente?... supponendo di no ve lo spiego in breve.... tensione e corrente di un segnale musicale viaggiano sempre(tranne in un caso) in tempi diversi, ciò significa che tra le 2 si instaura un angolo detto "angolo di sfasamento" che assume diverse ampiezze in base alla durata dell'intervallo di tempo che intercorre tra le 2 grandezze. Ecco un esempio grafico:
Immagine:
4,03 KB
Immagine:
3,36 KB
L'unico caso in cui tensione e corrente risultano in fase e quindi l'angolo tra loro misura 0°, è quello in cui vengano applicate ai capi di un circuito con un carico puramente resistivo.
Nel nostro caso, non abbiamo un circuito puramente resistivo! La bobina di un ap, può assumere un carico resistivo ed induttivo! Solo presso fb(nel caso di un sub), la bobina viene riconosciuta come un resistore puro! infatti è proprio per questo fenomeno che presso fb, l'impedenza reale vista dall'ampli è minima ...
Tornando a noi, quando prima ho detto di lasciar perdere la classica formula VxI è proprio per non incappare in errori madornali... vi spiego...
Supponiamo che un ampli fatto suonare con una traccia a frequenza fissa su un sub, in uscita stia misurando 20 A e 30 Volt , usando la classica formula VxI calcoleremmo 600 watt rms... Vero?... sbagliato.... non dimentichiamoci dell'angolo di sfasamento! se abbiamo un angolo di sfasamento di 70° , significa che il nostro sub ad un buon 75% viene visto dall'ampli, come un carico induttivo e solo il 25% resistivo... ciò significa che la potenza attiva(quella reale che arriva ai capi del sub) non sarà di 600 ma bensì di 205 watt rms.... differenza abissale!!
Perciò dopo tutto questo ragionamento posso darvi una formula per calcolare realmente la potenza attiva(watt rms) che l'ampli sta realmente erogando in quell'istante a quella frequenza.
V(rms) x I(rms) x cos(fi)
dove "fi" è proprio l'angolo di sfasamento e coseno di "fi" è chiamato "power factor" o in italiano fattore di potenza.
Solo quando l'angolo di sfasamento è uguale a 0° il cos di 0 è appunto 1 , è possibile applicare la formula V x I .... In altri casi risulterà sempre diverso e pertanto inciderà sulla misura della potenza attiva...
Ci sono delle pinze adatte come la fluke 345 , che misurano il power factor e tante altre robe... il problema è che costa 1500 euro [|)][|)]
Spero di aver scritto in maniera corretta e abbia aiutato molti a capire che misurare realmente la potenza di un ampli in uscita è parecchio complicato e soprattutto molto molto relativo! ecco perchè i finali non bisogna solo guardarli su carta[]
Ciao!
Il segnale musicale altro non è che corrente alternata.... avete mai sentito parlare dello sfasamento tensione-corrente?... supponendo di no ve lo spiego in breve.... tensione e corrente di un segnale musicale viaggiano sempre(tranne in un caso) in tempi diversi, ciò significa che tra le 2 si instaura un angolo detto "angolo di sfasamento" che assume diverse ampiezze in base alla durata dell'intervallo di tempo che intercorre tra le 2 grandezze. Ecco un esempio grafico:
Immagine:
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3,36 KB
L'unico caso in cui tensione e corrente risultano in fase e quindi l'angolo tra loro misura 0°, è quello in cui vengano applicate ai capi di un circuito con un carico puramente resistivo.
Nel nostro caso, non abbiamo un circuito puramente resistivo! La bobina di un ap, può assumere un carico resistivo ed induttivo! Solo presso fb(nel caso di un sub), la bobina viene riconosciuta come un resistore puro! infatti è proprio per questo fenomeno che presso fb, l'impedenza reale vista dall'ampli è minima ...
Tornando a noi, quando prima ho detto di lasciar perdere la classica formula VxI è proprio per non incappare in errori madornali... vi spiego...
Supponiamo che un ampli fatto suonare con una traccia a frequenza fissa su un sub, in uscita stia misurando 20 A e 30 Volt , usando la classica formula VxI calcoleremmo 600 watt rms... Vero?... sbagliato.... non dimentichiamoci dell'angolo di sfasamento! se abbiamo un angolo di sfasamento di 70° , significa che il nostro sub ad un buon 75% viene visto dall'ampli, come un carico induttivo e solo il 25% resistivo... ciò significa che la potenza attiva(quella reale che arriva ai capi del sub) non sarà di 600 ma bensì di 205 watt rms.... differenza abissale!!
Perciò dopo tutto questo ragionamento posso darvi una formula per calcolare realmente la potenza attiva(watt rms) che l'ampli sta realmente erogando in quell'istante a quella frequenza.
V(rms) x I(rms) x cos(fi)
dove "fi" è proprio l'angolo di sfasamento e coseno di "fi" è chiamato "power factor" o in italiano fattore di potenza.
Solo quando l'angolo di sfasamento è uguale a 0° il cos di 0 è appunto 1 , è possibile applicare la formula V x I .... In altri casi risulterà sempre diverso e pertanto inciderà sulla misura della potenza attiva...
Ci sono delle pinze adatte come la fluke 345 , che misurano il power factor e tante altre robe... il problema è che costa 1500 euro [|)][|)]
Spero di aver scritto in maniera corretta e abbia aiutato molti a capire che misurare realmente la potenza di un ampli in uscita è parecchio complicato e soprattutto molto molto relativo! ecco perchè i finali non bisogna solo guardarli su carta[]
Ciao!
11-11-2010, 05:16
Oscilloscopio?
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