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ahahah a parte gli scherzi quando ho visto la notizia ci sono rimasto un po perplesso........XD
cmq posto direttamente la notizia presa dal sito del La Repubblica per chi non può aprire il link...
'Ho rinunciato all' auto perché a Milano è caos'
Repubblica — 25 maggio 2008 pagina 2 sezione: MILANO
Massimo Conter, 42 anni, ha due figli di quattro anni e mezzo e di dieci mesi, vive in zona Sempione ed è consulente informatico. <font color="blue">La sua filosofia di vita prevede di non usare la macchina in città, neppure per andare in giro coi bambini. Va a piedi, con i mezzi ma soprattutto in bicicletta</font id="blue">, anche con i figli, uno davanti e l' altro dietro. «Già dall' età di sei mesi con i seggiolini è possibile, anche la mia compagna si sposta così. Confesso: ogni tanto pedaliamo sui marciapiedi», dice. Un' impresa a volte molto faticosa per le piste ciclabili insufficienti, per il traffico e per le tante auto parcheggiate ovunque. Lei la macchina ce l' ha? «Sono costretto ad usarla per lavoro, devo incontrare diversi clienti da un punto all' altro della periferia e con i mezzi pubblici sarebbe impossibile. Ma per gli spostamenti in città se ne può fare a meno. Per tragitti di 4-5 chilometri ci si muove in bici alla stessa velocità delle auto e dei mezzi pubblici, e più velocemente che a piedi. è comodo, pratico. Non hai il problema del parcheggio, del gratta e sosta, dell' eventuale multa, non inquini e non spendi in benzina. Di questi tempi....». Rinuncerebbe, se potesse, alla macchina? «Potrei usarla meno se ci fossero più mezzi. A Milano le macchine sono troppe e ovunque, su strade non in grado di accoglierle. E i guidatori sono indisciplinati, hanno poco rispetto: parcheggiano in maniera selvaggia, non danno la precedenza sulle strisce, corrono. Anch' io, quando divento guidatore, cambio. è bizzarro, anche le persone normali in macchina si trasformano. L' auto mette frenesia, competizione. Si è meno gentili». Quali problemi incontra se va a piedi o in bicicletta? «Immersi nel traffico bisogna stare attenti. I percorsi ciclabili dovrebbero avere la stessa funzione della strada per le auto, permettere uno scorrimento veloce, e invece diventano una gabbia. Non c' è una rete. E poi si trovano macchine parcheggiate ovunque, sulle piste, sulle strisce, sui marciapiedi, e chi dovrebbe far rispettare i divieti di sosta non lo fa, forse per mancanza di vigili. A Milano non c' è proprio la cultura della pista ciclabile, che diventa un posto in più per parcheggiare la macchina. Ma gli automobilisti cercano solo di sopravvivere. Non si può togliere l' auto a chi deve spostarsi, ma come in altre città europee l' automobile non deve neppure essere vissuta come un diritto assoluto. Bisogna però offrire alternative valide. Ci vuole la volontà delle amministrazioni per incentivare un nuovo tipo di mobilità ». Sarebbe d' accordo se si facessero più multe? «Chi non rispetta il codice della strada deve essere multato, ma multare non è politica della mobilità. Bisogna disincentivare l' uso dell' auto. Sono sicuro che se si desse ai milanesi la sensazione di potersi muovere agevolmente con la bici, molti automobilisti cambierebbero mezzo. Servono provvedimenti che favoriscano un diverso tipo di spostamento». Con i bambini come fa? «Aggirare gli ostacoli è più complesso. Saliamo sui marciapiedi per evitare i tratti più pericolosi o dribblare la sosta selvaggia». Cosa potrebbe fare il Comune? «Aumentare i mezzi pubblici e la rete di piste ciclabili, prima di tutto, consentire il trasporto della bici sui mezzi pubblici, ora possibile solo a certi orari. E introdurre il bike sharing, come a Parigi o Barcellona». - ANNA CIRILLO
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