In effetti, a me risulta che sia un tipo di caricamento piuttosto raro in auto.
Qualcuno lo ha sfruttato per dare più 'corpo' a dei fullrange a cruscotto (gli cacci un tubo da edilizia dietro e lo fai correre dove hai spazio) ma difficilmente lo si vede implementato su dei woofer.
In realtà, la realizzazione in sè si porta dietro molte meno menate (anche se, nel car audio, più menate e teoria ci sono, meglio sembra che sia): serve semplicemente un condotto che abbia una sezione pari alla SD dell'altoparlante (la forma della sezione è libera: tonda, quadra, rettangolare, a casaccio) e che sia lunga 1/4 della lunghezza d'onda della frequenza alla quale si voglia accordare l'insieme.
In sostanza, la cosa più semplice sarebbe scegliere l'altoparlante X e saldarlo su un tubo di plastica che abbia diametro pari alla SD dell'altoparlante e una lunghezza pari ad 1/4 della lunghezza d'onda della sua Fs: così facendo, l'uscita sarà in fase con l'emissione frontale, di qui la maggior 'presenza' in basso di questo tipo di realizzazione.
Poi ci sono accorgimenti che consentono di ridurre ulteriormente la lunghezza fisica del percorso (più o meno labirintico) come l'uso di materiali fonoassorbenti/smorzanti, piuttosto che la progressiva riduzione della sezione verso la bocca di uscita.
Forse Max si ricorda, ai tempi di car hifi europa, di una realizzazione di t-line in portiera accordate a 40hz con dei Res 180FVH: erano fatte col metodo classico (volume di disaccoppiamento dietro al woofer e poi condotto a labirinto, tramite dei setti ed un tot di lana da materasso), woofer e bocca orientati verso l'ascoltatore...e il volume totale della cassa era risultato, all'atto pratico, molto inferiore di quello ideale/teorico/calcolato (vado a memoria ma direi tra i 12 e i 15lt).
E' passato un secolo
...