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Condensatore Impact 10F: funziona davvero?
#1
Ho un condensatore a Impact a scatoletta, ibrido agli ioni di litio, dichiarato 10F.
Ho anche un Thender da 2F tradizionale cilindrico, molto più grosso.
Entrambi mai usati.
Ho venduto l'impact a un mio amico che lo ha sostituito con quello da 1F che ha. Poi mi chiama dicendo che gli tremano le luci, che andava meglio quello vecchio e che lo cambia con il Thender.
Anche un suo conoscente installatore dice che sono meglio quelli tradizionali e che in quelli ibridi non c'è niente dentro...

Anche io avevo i miei dubbi... come può essere così piccolo uno da 10F? E perché Impact o altre marche dichiarano queste capacità se sono false? È davvero irrealistica una cosa del genere o è possibile che il mio sia guasto? Io non conosco approfonditamente la tecnologia dei supercondensatori, so che ne esistono per applicazioni industriali, automotive ecc. ma sono molto più grossi e costosi. Purtroppo non ho un capacimetro...
Voi cosa ne pensate?
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#2
Abbiamo molto discusso in passato sui condensatori e fondamentalmente non servono a niente se non in particolari situazioni. Il condensatore offre un rapporto prezzo/qualità sfavorevole rispetto all'aggiunta di una batteria. Il condensatore è sempre un utilizzatore aggiunto, rilascia energia quando la batteria non ce la fa,  questo in teoria. Si tratta di istanti, frazioni di tempo. Però nel momento in cui il condensatore deve ricaricarsi, ruba corrente agli amplificatori, quindi assorbe corrente. Il condensatore Più è grande e più assorbe, inoltre più è grande e più è lenta la ricarica. Il condensatore nel rilasciare la corrente però è più veloce di una batteria quindi riesce a fornire agli ampli la corrente adeguata durante i picchi, ma le batterie devono essere dimensionate per fornire energia agli ampli e al condensatore. È errato pensare, ad esempio, che una batteria da 50 ah e 320 a di spunto possa bastare a fornire corrente ad un sistema che ne utilizza 300 perchè tanto 20a li fornisce il condensatore.
Per quanto riguarda i 10F o 2F io non ho capito se sono reali o meno. Si può calcolare empiricamente  però.

P.s. sono cosciente della stupidità dell'esempio.
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#3
Conosco bene quello che dici, e infatti il mio impianto non ne prevede... al limite avrò 2 batterie. E questo l'ho spiegato bene all'acquirente che però ha una land rover con già 2 batterie da 100Ah e 800A di spunto.
La mia domanda era relativa a questo particolare progetto e in generale a tutti i supercondensatori ibridi che si possono trovare un po' ovunque (quindi non una cosa fuori dal comune).
Cioè se effettivamente è solo una ciofeca per attirare i tamarretti (però costano anche 300€ e sono prodotti da aziende rispettabili) o c'è un po' di senso nel progetto.

La mia ipotesi è che la capacità sia reale ma la resistenza interna e la rapidità di scarica istantanea siano del tutto inadeguate. Infatti mi sembra che all'interno i cap siano collegati in parallelo da fili molto sottili, anche se i morsetti esterni accettano cavi notevoli. Dopo magari metto una foto.
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#4
Ah ok. Non avevo capito il senso ma repetita iuvant. Si se mettessi le foto sarebbe fantastico
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#5
Metto le foto dell'interno.
I 2 morsetti all'interno entrano con due cavi di potenza da 2,5mmq... più o meno. Ora, non vorrei dire cazzate (mi hanno anche segato a Fisica 2...) ma se il Farad è Coulomb/Volt, alla tensione dell'auto abbiamo con il cap carico una carica di oltre 130C. Ovviamente in condizioni di funzionamento non avremo mai tutta la carica che passa in quei cavi tutta di botto... ma comunque sembrano davvero infimi, anche perchè nei morsetti entri benissimo con un 35 ed esci con almeno un 16mmq.
Seconda cosa strana è che i 6 cap sono collegati in serie Huh
Nella seconda foto c'è la scheda di controllo e il voltmetro... 2 trasformatori, un buzzer di allarme immagino, e i mosfet che riesco a vedere sono L7812CV e L7805CV, per i più curiosi.
Non riesco a vedere il retro dei cap per leggere la scritta, ma vorrei anche rivenderlo prima o poi e non posso distruggerlo.



[Immagine: UkEgubJl.jpg][Immagine: 8lx7W1ql.jpg]
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#6
Chissà se quei cavi siano fatti con qualche conduttore particolare. Sul fatto che siano in serie ho i miei dubbi, hai verificato col tester? Potrebbe essere un'impressione perchè il pcb potrebbe essere dual layer. Infine i 78xx sono regolatori di tensione che servono solo ad alimentare il voltimetro.
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#7
Quei cavi mi sembrano di normalissimo rame... ma anche se per caso fossero di argento la loro sezione sembra comunque insufficiente. Verificherò se i cap sono davvero in serie...
Il trimmer dici che serve per tarare il voltmetro?
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#8
Non ti saprei dire. O è per tarare o è per qualche valore soglia per attivare il buzzer
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#9
impossibile che siano in serie, non avrebbe senso. Se lo sono è un errore di progettazione inenarrabile. Forse per questo difettano, chissà se in questo caso collegandoli in parallelo non riesci ad aggirare il problema che davano al tuo amico...
PS: secondo me i cavi sono messi lì "alla meglio", in molte elettroniche anche di grandi aziende succede quindi non ti stupire. Per verificare però potresti montarli in auto o in banco di prova ed utilizzarli per una ventina di minuti con un carico tosto e toccare i fili per vedere se scaldano parecchio. Se scaldano tanto era come ti dicevo io, se non lo fanno, la butto giù così, la pcb trasforma la corrente in qualche maniera che gli permette di lavorare con quei cavi, non riesco a pensare ad altro motivo
Offese audiofile
"Sei decentrato come un bewith"

[Immagine: lol5.gif]
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#10
L'ho già rivenduto... ai tamarretti piace tanto! Speriamo che non me lo riporti pure lui
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