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Chiarimento regolazione del livello ( segnato in dB) nei crossover elettronici.
#1
Salve. Il gain di un amplificatore va regolato in modo tale da interfarciarsi con la sorgente e la tensione che riceve da essa. Quindi se la sorgente invia un segnale di 2V io dovro”dire” al amplificatore che puo accettare come segnale in entrata massimo 2v, altrimenti nel caso in cui impongo un segnale massimo accettato minore a 2v, ad esempio 1v  l amplificatore ricevendo un segnale maggiore di quello che puo accettare va in saturazione distorcendo il segnale..quindi dovro regolare il gain ( che negli amolificatori sono indicati in volt appunto) portandolo a un valore di circa 2v, ovvero allo stesso valore che riceve in ingresso. Fin qui è corretto?.
Ma dal momento in cui si inserisce un crossover elettronico come bisogna comportarsi?
In particolare per quei crossover che indicano il livello regolabile in decibel.
Ad esempio i crossover taramps ( ma come tanti altri), nelle caratteristiche ti dicono ad esempio che in ingresso riceve massimo 4v e in uscita dara massimo 9v poi pero sulla manopola del gain c e segnato come valore minimo 0 e come valore massimo 10 db.. o altri ancora non danno neanche il valore minimo ma dicono solo che il livello aumenta di Xdb.
Un altro modello, sempre taramps, addirittura indica come valori minimo -infinito e come valore massimo +10db.
Ecco, quello che non capisco è come agiscono questi regolatori di livello sul segnale in ingresso che arriva dalla sorgente? 
Nella mia ignoranza ho ipotizzato che a 4 volt ( valore massimo accettato in ingresso) in entrata corrisponderà 9 volt in uscita ( mentre ad un valore minone di 4v in entrata corrispondera un valore minore di 9v in uscita).
Questi 9 volt verranno poi attenuati o enfatizzati ( o amplificati, qual è il termine appropriato?) in base a quanto viene messo il livello. Quindi negli rca in uscita dal cross avro un valore maggiore di 9v se il gain verra impostato a +X dB, diversamente un valore inferiore ( o comunque minore di 0dB) attenuerà questi 9 volt fornendomi in uscita un voltaggio inferiore, mentre nel punto in cui sulla manopola ho 0db ( anche se non segnato sopra, ma immagino ci sia un punto in cui avro 0dB) in uscita restituirà i 9 volt senza attenuarli o amplificarli appunto..regolando poi la sensibilità del amplificatore di conseguenza, basandomi stavolta sul valore in uscita dal crossover.
Questa mia supposizione da ignorante sta in piedi o sono lontano anni luce dalla sua vera funzione?
Come agisce realmente? Come faccio a capire qual e il valore in volt ad un determinato valore in db?
E cosa significa quel -infinito come valore minimo?
Grazie, spero in qualche risposta.
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#2
Seguo con interesse anche se non so esserti utile, non ho mai avuto crossover elettronici, ma l'argomento è interessante.
Alpine 7894rb+Cha S-634
Hertz Space1 ---Res 180FVH
Sinfoni Amplitude 90.2x
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#3
ciao, inizia a convertire i dB i Volt e viceversa, es 1 volt = 0 dB....3dB = 1,41 volt, utilizza i convertitori in rete, vedrai che non ti impappini più di tanto, è chiaro che bisogna conoscere il rapporto di amplificazione che c'è tra tensione di ingresso ed uscita di tutta la catena (il guadagno di una sorgente, quello di un pre o crossover e quello del finale), appunto il Gain da non confondere col controllo del volume che è un attenuatore, ciao
Rispondi

#4
Ma facendo una semplice conversione i valori non corrispondono. O sbaglio?
Se troviamo il valore in dB di 9volt ( il valore massimo di uscita del crossover) abbiamo 20 log9= 19dB.
Se troviamo troviamo la funzione di tasferimento tra la tensione in uscita  del cross ( ipotiziamo i 9volt massimi) e il valore di emtrata ( i 4volt) abbiamo 20 log(9/4)= 7dB.
Mentre il gain ha un valore massimo di +10db.. a meno che questo non voglia dire semplicemente che per avere i 9volt in uscita, avendo un segnale di ingresso di 4 volt, devo impostare il gain a +7dB, altrimenti andando oltre avrei un segnale saturo e quind distorto ( questa è sempre una supposizione da ignorante quindi perdonami se l ho sparata grossa)
Il -infinito ho visto che eguivale a 0v. In quel punto quindi non dovrei avere alcun segnale in uscita o sbaglio?
Rispondi

#5
(10-01-2018, 02:08 )emanuele.berbiglia Ha scritto: Il -infinito ho visto che eguivale a 0v. In quel punto quindi non dovrei avere alcun segnale in uscita o sbaglio?

Sbagli,
perchè in teoria dovrebbe essere cosi', ma "ovviamente parlando di dispositivi reali è impensabile realizzare queste condizioni, ma possiamo avvicinarci ad esse: se prendiamo come riferimento l'impedenza d'uscita della sorgente e cerchiamo di renderla molto piccola, dell'ordine di qualche decina di ohm, possiamo stabilire quale percentuale dell'energia in uscita da essa(sezione pre) siamo disposti a perdere e progettare l'impedenza d'ingresso del dispositivo seguente in base a questo vincolo progettuale.
Ad esempio, se l'impedenza d'uscita della sorgente è pari a 100ohm e siamo disposti a perdere al massimo 1 centesimo dell'energia in uscita, dovremmo progettare un utilizzatore, ad esempio un crossover elettronico, con impedenza d'ingresso almeno pari a 10Kohm."

Tutto copiato da una guida su una rivista...  Big Grin

P.S.

..."Purtroppo, nella maggioranza dei casi la prima sorgente in assoluto di distorsione è proprio lo stadio di uscita dell'autoradio, che giunto in prossimità dei 3/4 di escursione inizia a manifestare tassi di distorsione piuttosto evidenti e crescenti all'aumentare del volume.
Naturalmente sappiamo tutti che le cassette sono registrate a livelli diversi tra di loro e che gli stessi CD sono incisi a livelli molto differenti (la tendenza attuale è quella di inciderli in prossimità dello 0 dB generando altri tipi di distorsione, ma questa è un altra storia)"... [Il cosidetto Loudness war] ... " , cosi' come è universalmente noto il livello di sovramodulazione tipico delle emittenti radiofoniche che cercano di imporre la loro presenza in questo modo, per cui è senz'altro apprezzabile la possibilità che alcuni costruttori offrono di regolare la sensibilità a seconda della sorgente selezionata, ma purtroppo ancora sono in pochissimi ad aver studiato e messo a punto un sistema che permetta di alzare il volume dell'autoradio senza entrare in saturazione e sfruttando comunque la capacità dei drive dello stadio pre di uscita. Mi sembra abbastanza chiaro dunque che il problema saturazione parte dalla sorgente e dalle diverse esigenze che essa deve soddisfare, ovvero guadagnare tanto per le sorgenti a livello più basso e contemporaneamente fermare il gudagno quando lo stadio pre entra in zona saturazione.
Assumiamo comunque che il massimo livello utile per la nostra taratura sia a circa 3/4 dell'escursione del controllo di guadagno.
A questo punto, il nostro consiglio è quello di regolare al minimo tutte le sensibilità degli stadi intermedi, andare agli amplificatori di potenza e regolare la loro sensibilità in modo da sentire l'inizio della saturazione dello stadio finale e quindi tornare a circa la metà del valore appena trovato. A questo punto regoliamo il bilanciamento tra i guadagni di tutti i finali del nostro impianto attenuando quelli che suonano troppo forte rispetto agli altri e torniamo indietro lungo la catena costituita da crossover elettronici, preamplificatori e cosi' via, variando prima un controllo di guadagno (per esempio quello d'uscita) e poi l'altro (per esempio quello di ingresso), prestando molta attenzione all'insorgere dei fenomeni di saturazione o compressione che stiamo cercando di eliminare.
Durante questa fase potrebbe essere necessario ritoccare anche la sensibilità dei finali, ma vi preghiamo di non esagerare per non pregiudicare la buona riuscita dell'operazione.
Per gli impianti semplici, costituiti da una sorgente connessa ad uno o più amplificatori direttamente, consigliamo di utilizzare una procedura leggermente diversa: dopo aver regolato il volume della sorgente a 3/4 dell'escursione, regoliamo il guadagno degli amplificatori fino a sentire i primi accenni di saturazione dello stadio finale e poi torniamo leggermente indietro, quindi regoliamo il bilanciamento tra i vari finali attenuando quelli che suonano troppo forte; in questo modo a 3/4 del volume sappiamo che il nostro impianto non può mandare in crisi gli altoparlanti e comunque abbiamo ancora un pò di escursione per "tirare su" anche le incisioni realizzate a livelli molto bassi rispetto alla media.
Come si evince dal discorso, i dispositivi più critici sono quelli che si trovano nel mezzo (tra sorgente e finali di potenza) e che sono dotati di doppia regolazione di guadagno: con questi oggetti le probabilità di saturazione aumentano, visto che possiedono almeno due regolazioni per ciascuno che possono mandare in crisi lo stadio di ingresso o quello di uscita, anche se va detto che questo è un prezzo che siamo ben lieti di pagare per ottenere un grado di libertà in più.
Certo, per la taratura ad orecchio potete tentare di fare da soli, ma in caso di problemi oppure di impianti particolarmente complessi non esitate e rivolgetevi ad uno dei numerosi centri specializzati presenti in tutta Italia."


Spero di esservi stato utile...
evviva le sorgenti con DSP !!  Big Grin
Dario : sicily

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#6
(09-01-2018, 11:09 )emanuele.berbiglia Ha scritto: Salve. Il gain di un amplificatore va regolato in modo tale da interfarciarsi con la sorgente e la tensione che riceve da essa. Quindi se la sorgente invia un segnale di 2V io dovro”dire” al amplificatore che puo accettare come segnale in entrata massimo 2v, altrimenti nel caso in cui impongo un segnale massimo accettato minore a 2v, ad esempio 1v  l amplificatore ricevendo un segnale maggiore di quello che puo accettare va in saturazione distorcendo il segnale..quindi dovro regolare il gain ( che negli amolificatori sono indicati in volt appunto) portandolo a un valore di circa 2v, ovvero allo stesso valore che riceve in ingresso. Fin qui è corretto?.

In teoria si, ma in pratica no!
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#7
(10-01-2018, 06:15 )megane Ha scritto:
(09-01-2018, 11:09 )emanuele.berbiglia Ha scritto: Salve. Il gain di un amplificatore va regolato in modo tale da interfarciarsi con la sorgente e la tensione che riceve da essa. Quindi se la sorgente invia un segnale di 2V io dovro”dire” al amplificatore che puo accettare come segnale in entrata massimo 2v, altrimenti nel caso in cui impongo un segnale massimo accettato minore a 2v, ad esempio 1v  l amplificatore ricevendo un segnale maggiore di quello che puo accettare va in saturazione distorcendo il segnale..quindi dovro regolare il gain ( che negli amolificatori sono indicati in volt appunto) portandolo a un valore di circa 2v, ovvero allo stesso valore che riceve in ingresso. Fin qui è corretto?.

In teoria si, ma in pratica no!
Come varia allora il discorso nella pratica?
Con questo sistema diciamo che nella mia piccolissima esperienza mi sono trovato bene.facendo anche una “contro prova” per verifica. Dato che l amplificatore fissa una tensione in uscita in base alla potenza e poi varia la corrente in base al carico verifico se all uscita dell amplificatore (ai morsetti per gi altoparlanti) ho la tensione che dovrei avere  basandomi sulla formula V= radice di (PxR). Quindi se un ampli  eroga  500w rms su un carico di 4ohm in uscita devo avere una tensione pari a V=radice di (500x4)=44,72V.
 E regolando il gain come spiegato prima, ovvero cercando il valore di tensione circa uguale al valore che fornisce la sorgente( circa perche ovviamente nn posso mai ad occhio azzeccare il valore in volt in modo precisissimo) ,i valori che dovrei  avere combaciano. Ovviamente la misurazione viene fatta con volume sorgente a circa l 80%(anche se all 80 % avro una tensione inferiore rispetto a quella dichiarata dalla sorgente che è dichiarata al 100 del volume, infatti il gain potrebbe poi risultare un pelo piu alto di quello che è stato calcolato basandosi sul valore V al 100% di volume) ad una frequenza fissa con un livello di 0dB.
Ovviamente so che un altoparlante non è un resistore puro e quindi poi la potenza e l impedenza  ascoltando musica variano al variare della frequenza. Ma la potenza dichiarata dagli amplificatori comunque dovrebbe essere basata su un carico resistivo infatti dichiarano 1,2,4,8 ohm. Quindi il calcolo della tensione in uscita dovrebbe essere comunque abbastamza preciso.
Lo stesso metodo, parlo del calcolo e misurazione della tensione in uscita dai morsetti, è lo stesso che consiglia JL audio per regolare il gain degli amplificatori.
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#8
Capito, ma i 500wrms potrebbe essere 550w o 450w reali, non è che il dichiarato corrisponde sempre al reale,
poi la potenza cambia anche tra 12v e 14-14.4v a macchina accesa  Wink
la sorgente in primis messa a 3/4 non penso eroghi i 2v o i 4v...  
ed ha una impedenza di uscita, che se è 100ohm o 300ohm o 600ohm, già cambia qualcosa... come l'impedenza di ingresso degli amply, ed ingressi e/o uscite di elettroniche intermedie.

se ci sei arrivato con le misure, buono pure...

Voglio dire , sorgente 2v non significa che si deve mettere il gain a 2v sulla rotellina dell'amply  Wink

Dipende anche della qualità di interfacciamento del'elettronica intermedia...
se ha un aumento di guadagno, puoi mettere i gain più bassi  Wink
Dario : sicily

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#9
(10-01-2018, 08:00 )megane Ha scritto: Capito, ma i 500wrms potrebbe essere 550w o 450w reali, non è che il dichiarato corrisponde sempre al reale,
poi la potenza cambia anche tra 12v e 14-14.4v a macchina accesa  Wink
la sorgente in primis messa a 3/4 non penso eroghi i 2v o i 4v...  
ed ha una impedenza di uscita, che se è 100ohm o 300ohm o 600ohm, già cambia qualcosa... come l'impedenza di ingresso degli amply, ed ingressi e/o uscite di elettroniche intermedie.

se ci sei arrivato con le misure, buono pure...

Voglio dire , sorgente 2v non significa che si deve mettere il gain a 2v sulla rotellina dell'amply  Wink

Dipende anche della qualità di interfacciamento del'elettronica intermedia...
se ha un aumento di guadagno, puoi mettere i gain più bassi  Wink
No ma assolutamente hai ragione (beh, ci mancherebbe. Ne saprai motlo piu di me), ovviamente una regolazione fatta cosi non sarà mai precisa al 100% proprio per i motivo da te mensionati, ma credo che comunque si ha una regolazione abbastamza accurata.
Infatti come ho amche detto alla fine il gai potrebbe risultare piu o meno spostato rispetto al calcolo principale proprio amche perche la sorgente all 80% non avra la stessa tensione che ha al 100%.
E ovvio amche che se si aggiunge un crossover non si puo piu fare riferimento alla sensibilità della sorgente ma del segnale che invia il crossover, se il crossover ti da in uscita un valore di tensione maggiore da quello che era originariamente dalla sorgente ovviamente il gain dell ampli va abbassato.
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