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FULL ACTIVE-FULL PASSIVE-PRO E CONTRO
#1
Di recente ho avuto modo di confrontarmi su un argomento interessante come la gestione di un impianto in full active o full passive.
Durante una discussione lunga e interessante mi sono trovato a raffrontare le due filosofie di pensiero e il mio interlocutore afferma con una certa sicurezza che una gestione in full active toglie molto al rendimento degli ap in ariosità, dinamica e sensibilità.
L'esempio che mi è stato descritto è il classico imbuto, il segnale parte in un modo e attraverso il passaggio per i vari integrati ( dove viene sottoposto a tutte le elaborazioni, quali tagli, eq attenuazioni guadagni ecc) arriverà al nostro ap fortemente intaccato, tanto da comprometterne la reale resa acustica. Fenomeno che non si verificherebbe in una gestione i full passive dove il segnale arriva nudo e crudo fino al crox dove interviene un unica separazione di segnale.
Ora le mie domande sono:
Quanto è percepibile questo fenomeno?
Quanta è la differenza in termini di resa acustica del nostro altoparlante?
E' quantificabile?
Esiste davvero una netta differenza a favore del full passive?

Grazie a tutti coloro i quali interverranno.
Gianluca
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#2
Precisando che il passivo non fa solo una cruda separazione del segnale, il potenziale di un sistema pure passive è limitato solo alle capacità di chi ci lavora, e dei componenti in sè.

I margini di miglioramento sono enormi.

L'elettronica, vedi "il nuovo che avanza" permette di avere un sistema già molto qualitativo (componenti permettendo) anche tra le mani di chi è poco competente, o per nulla.

Basta pensare a quanti chiedono consigli via web su come impostare il proprio dsp, mal che vada, bastano sessioni di ascolto, e il sistema risulterà probabilmente anche acusticamente piacevole e corretto (nei limiti dei componenti) e soddisfacente per il 90-95% della fetta dei consumatori del giorno d'oggi.

Io sulla mia ho (anzi, per la verità ci sto lavorando) attivo e passivo, che interagiscono, ma è chiaro che per aumentare sempre di più esperienza e competenza, il cervello sui passivi lo fonderò seriamente.

Smile








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#3
Quindi mi sembra di capire il discorso stà in piedi ed effettivamente la resa di un ap cambia a favore di un buon passivo rispetto a un taglio elettronico.
Così come ci saranno ap più o meno appropriati ad un taglio elettronico a monte piuttosto che un passivo a valle..

Ma è davvero così tanata la differenza?
Supponendo di adottare gli stessi tagli, o comunque la stessa configurazione, un taglio eletronico resta sempre e comunque penalizzante rispetto a un taglio passivo?
Davvero acquisisce più "forza" più dinamica..
..e questo fenomeno è avvertibile chiaramente dalla maggior parte di noi o si parla di orecchie davvero allenate ed esperte?
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#4
Credo che la differenza sia netta, tanto più il livello si alza.

Considera che la parità di condizione è di per se un vincolo troppo limitativo e, perdonami, con poco senso logico.

Il passivo non è un semplice smistatore di frequenze, ma può correggere in molti parametri la risposta di ogni singolo componente.

In realtà ormai nemmeno l'elettronica lo è, una volta c'erano solo i crossover elettronici, ora ci sono i dsp più evoluti, ma le pendenze, i Q, e le rispettive rotazioni di fase rimangono fisse.

Ma forse sto esulando dal contesto del topic, che parla più di un aspetto emozionale, uhm.....








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#5
(16-07-2013, 09:18 )marco206 Ha scritto: Ma forse sto esulando dal contesto del topic, che parla più di un aspetto emozionale, uhm.....

Marco il discorso è variegato e rischia di investire questioni e cambiare direzione facilmente.
Ogni nozione è importante

(16-07-2013, 09:18 )marco206 Ha scritto: Credo che la differenza sia netta, tanto più il livello si alza.

OK..e lo stesso discorso vale per la sorgente?
..più è di alto livello più è in grado di restituire un segnale fedele seppur investito dai vari interventi elettronici?
O il guadagno rimane netto comunque?
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#6
Per la sorgente, penserei più a tensione, e impedenza pre out.

Se poi è pura ottica o ottica/dsp dipende da come vuoi lavorare in crossover.

Se vuoi lavorare in passivo, allora cercati un autoradio seria, che sia solo meccanica (alpine7944, clarion9575, ecc ecc ).

Big Grin








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#7
Davvero una bella discussione!
I meno esperti di noi utenti,ovviamente me compreso,non conoscono le reali potenzialità di un passivo, e lo vedono semplicemente come uno "smistatore di frequenze" per usare parole tue.E non parlo solo della resa acustica dell'ap collegato,ma soprattutto della possibilità che un passivo fatto da mani esperte può dare di intervenire sui parametri da te citati, quali Q, pendenze e rotazioni di fase.Ovviamente tutto questo influisce sulla resa acustica dell'ap,magari migliorandola ed adattandola al contesto e a ciò che si cerca.
A questo punto però,secondo il mio modesto parere,interviene l'elettronica. Credo che per fare un passivo che si adatti perfettamente a ciò che si cerca, si debbano fare prove su prove (correggetemi se sbaglio) con evidenti costi e "perdita" di tempo.
Un DSP evoluto,che consentisse di fare tutto quello che fa un passivo semplicemente intervenendo su dei tasti,rimarrà sempre un gradino indietro rispetto al gemello passivo?
Per fare un paragone,è un pò come la differenza vinile-digitale?
Grazie e scusate se ho scritto qualche stupidaggine
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#8
Tutto giusto.

Con un dsp cambi le impostazioni al volo, con un passivo devi rifare la basetta.








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#9
Anch'io l'ho sempre pensata in questi termini, ovvero, "un dsp fà tutto quello che fa un passivo in più ho la possibilità di una vasta gamma di controlli tutti modificabili con un tasto"..fin qui nulla da eccepire, ma in realtà il cuore del discorso è se una scelta completamente attiva è sì più rapida e versatile ma toglie davvero qualcosa in fase di riproduzione in apertura e dinamica?
se sì quanto? percepibile a prescidere dal livello dei componenti?

Troppi giri e elaborazione del segnale elettronico, rischiano o addirittura "certamente" toglie qualcosa nei termini descritti in precedenza?
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#10
In totale paritaria condizione, è una bella domanda, ma io il discorso lo sviluppo diversamente, e cioè, perchè avere paritarie condizioni ?

Se devo comprare un crossover preconfenzionato che incrocia elettricamente a 3khz con tot pendenza, tot Q e tot rotazioni di fase, credo che "non ci sia differenza" , se non in termini impercepibili, con lo stesso incrocio, la stessa situazione, fatta con crossover elettronico.

Il bello di un passivo, è poter spingersi al di la di condizioni fisse di aggeggi elettronici.

Tu chiedi se c'è differenza tra i due "mondi", a condizioni paritarie (o ho capito male? ) , io ti rispondo che fissare condizioni paritarie è ingiustamente limitativo, è un "paletto" che non puoi porre.

Se invece chiedi potenzialmente con cosa ottieni maggiori risultati, è sicuramente il mondo pure passive, che puoi plasmare a seconda della risposta nella tua auto, dove l'unico limite è la tua competenza nel far rendere determinato sistema, al 100%.

Ogni modifica, in termini più o meno avvertibili, suona.

Big Grin








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